Liberi di essere

Inaugurazione mostra fotografica:
sabato 15 aprile 2017 ore 15:30

All'inizio degli anni ottanta, l'OMS ha pubblicato un importante documento che, tra l'altro, disegna l'iter delle fasi che portano alla disabilita` ed all'handicap. In questa sede viene affrontato il rapporto tra disabilita` ed handicap.
Penso che questa parte del documento si possa riassumere cosi`:
"la persona disabile e` semplicemente una persona che non puo` fare qualcosa (ad esempio non puo` camminare) e solo in presenza di barriere diventa handicap.

"Questo era ovviamente un argomento molto caro all'indimenticato prof. Boccardi che, nel suo blog personale, il 27/2/2012 ha, tra l'altro, scritto questa frase che voglio proporvi:
"Se l'handicap e` il risultato dell'impatto tra disabilita` e barriere, in gran parte legate all'organizzazione sociale, si puo` intervenire sull'uno o sulle altre. La lotta per la prevenzione, l'eliminazione o almeno il contenimento della disabilita` e` compito della riabilitazione 'medica', quella per la prevenzione o l'eliminazione delle barriere e` compito della riabilitazione 'sociale'.

Quindi si puo` affermare che l'eliminazione delle barriere non e` auspicabile "solo" per motivi etici o morali, ma e` parte integrante del processo riabilitativo.

Occorre precisare cosa s'intende per "barriere". Parlando di barriere, e` opportuno riferirsi ad un concetto molto piu` ampio del significato che usualmente viene dato a questa parola. Infatti per barriere non si devono considerare solo le ben note "barriere architettoniche", anche se sono ovviamente un problema serio per le disabilita` motorie, ma occorre andare oltre fino ad arrivare alle barriere di tipo culturale e sociale. Sappiamo fin troppo bene quanti danni ai disabili possono fare i pregiudizi e l'ignoranza. Proprio per contrastare l'ignoranza, tramite un racconto per immagini, ho cercato di descrivere una realta` dove queste "barriere" sono state eliminate.
Mi sono occupato delle persone affette da distrofia muscolare e sono stato accolto dalla UILDM di Milano con entusiasmo ed affetto per il lavoro fotografico che ho proposto di svolgere. Ho cercato di evidenziare come in questo ambito si e` realizzata, con il fondamentale sostegno dei volontari, una situazione ideale dove la disabilita` non si trasforma in handicap, quindi non porta ad una vera e propria situazione di svantaggio sociale. Ovviamente e` bene affermare e sottolineare che nell'affrontare qualsiasi disabilita` le difficolta` ci sono ed anche in modo cospicuo.

Tramite il messaggio fotografico ho cercato di mostrare come queste difficolta` sono affrontate in modo assolutamente normale all'interno di una vita intensa e serena.
Una vita che, in alcuni momenti, diventa anche molto dinamica come emerge chiaramente nello sport ed in particolare nelle avvincenti partite di wheelchair hockey.

Il messaggio importante e` che in assenza di "barriere", anche con gravi limitazioni motorie, la vita puo` essere vissuta fino in fondo.

Gli amici della UILDM sintetizzano questo concetto con lo slogan "Liberi di essere" e con la "farfalla" che e` il simbolo della liberta` del volo.
Infatti la loro proposta e` molto chiara: "Mettiamo le ali ai nostri territori".
Per fare tutto questo, lo ripeto, e` fondamentale l'opera dei volontari.

Giorgio Monopoli